Nella nostra cultura occidentale, di matrice cristiana, siamo abituati a pensare per contrapposizioni. Ci semplifica la realtà, ce la fa capire meglio e riusciamo così ad ordinarla nelle caselle della nostra mente.
Bello o Brutto, Buono o Cattivo, Giusto o Sbagliato; i nostri bisnonni latini utilizzavano il termine aut per indicare o l’una o l’altra cosa, ma mai entrambe contemporaneamente (in contrapposizione al vel, una o l’altra ma anche tutte e due).
In realtà sin da quando siamo piccoli ci sentiamo anche dire “chi odia, ama” (liberamente tratto da una delle più incredibili poesie di Catullo – leggila qui ) oppure che “i poli opposti si attraggono” (chiara contaminazione della filosofia orientale di continuo equilibro tra Yin e Yang mutuata poi dalla fisica classica e straconfermata dalla fisica subatomica).
Insomma in qualche modo forse non è necessario scegliere sempre ed anzi, solo nel rapporto con il proprio opposto si acquisisce senso. E allora Davide non sarebbe stato lo stesso senza Golia, Achille senza Ettore, meno solennemente Borg senza McEnroe, Ali senza Frazier ed infine CR7 senza Messi.
Ok che c’entra tutto questo con l’Uovo di Pasqua, la Colomba Classica e il mio lavoro?
Semplice come si chiama il momento in cui i gli opposti si sfiorano quasi fino a toccarsi e possiamo vederli insieme, ma distinti, con un solo sguardo?
Si chiama Sintesi.
E quale è il momento o il dolce di Sintesi tra l’uovo di cioccolato e la Colomba Classica?
Ovviamente la Colomba al cioccolato. Le gocce di cioccolato fondente, impastate a freddo, rimangono ben visibili nell’impasto conferendo rotondità e dolcezza, lo arricchiscono senza confondersi nello stesso come… Una notte in cui tutte le vacche sono nere 😉